CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA

 

La Chiesa di San Giovanni Battista costruita al centro della piazza castellana, fu edificata dal duca Giovanni figlio di Leone, nell’IX secolo.

La facciata della chiesa è in peperino ed è formata da un ampio tavolone spianato diviso da piatte lesene con un piano superiore a larghe volute e un timpano triangolare come coronamento. Semplice è la porta di accesso con stipiti marmorei.

Il campanile alto circa 40 metri in mattoni e peperino, a tre ordini con finestre centinate, fu costruito nel 1611.
 


 


 


 

L'impianto planimetrico, ad unica navata con cappelle quadrilatere, transetto non emergente e presbiterio quadrato, si ritiene derivato dagli schemi del gotico francese adottati in Spagna nella prima metà del XVI secolo.

I primi lavori di restauro furono compiuti nel 1593 ad opera di Antimo Orsini. Tuttavia, agli inizi del XIX secolo la Chiesa è nuovamente in condizioni precarie e nel 1819 il vescovo ne decreta l'ampliamento con lo sfondo dell'altare maggiore e la creazione di una cappella.
 

Nel 1905 venne aggiunta la navata destra, costruita sul sito di una delle vie laterali. Scomparvero le cappelle sul lato destro. I quadri e gli altari vennero collocati nella parete della nuova navata. Mentre restano le quattro cappelle sul lato sinistro della navata principale: quella della Circoncisione, dei S.S. Gerolamo e Francesco, della Natività e del Crocifisso.
 

La realizzazione della scalinata esterna risale al 1922 e gli ultimi interventi di restauro sono del 1962, durante i quali viene rimosso il controsoffitto ligneo ottocentesco.

Notevole è la tela raffigurante la Circoncisione attribuita alla scuola del Durer, databile agli inizi del XVI secolo, all’interno della cappella omonima.

Sotto la tela, è collocato il Fonte Battesimale della seconda metà del XVI secolo. E’ composto da una tazza marmorea baccellata di forma ovale.


L’opera “Presentazione di Maria al Tempio” di autore ignoto, posto all’inizio della navata laterale, è attribuibile al XVII secolo.

Il quadro che rappresenta i santi Gerolamo e Francesco in atto di invocare la Madonna, è di gran pregio e si trova all’interno della cappella dedicata ai due Santi.

Della chiesa primitiva non esiste alcuna descrizione, salvo che era piccolissima, con abside e cella campanaria e vi si accedeva per una scalinata.

Nella seconda metà del XVI secolo, l’interno era costituito da un’ampia navata con abside terminale e otto cappelle nelle pareti laterali. Nella chiesa si assisteva alle solenni funzioni e si compivano gli atti più importanti della vita civica: le riunioni dei consigli della comunità e la stipula di documenti notarili.
 


L’ Epigrafe tombale in travertino con scritta in volgare, datata 16 luglio 873, commemora la morte del Duca Giovanni di Leone che fu sepolto nella chiesa. La lapide che lo ricorda attribuisce al duca Giovanni anche il titolo di conte, infatti il Tomassetti, suppone che appartenesse alla famiglia dei potenti Conti Tuscolani. La lastra misura cm 120x60x10 e fu scoperta nel 1592-93 durante i lavori di ampliamento della facciata della chiesa parrocchiale e affidata all’arciprete Migliacci e a Suor Caterina Paluzzi. L’iscrizione dice: “Qui riposa in pace il Conte Giovanni figlio di Leone, dux, che costruì questa chiesa e vi fu sepolto il 16 luglio della prima indizione del Pontificato di Giovanni IX (898). Io Peturnia, nobilissima donna, per il mio grande amore ho pregato che fosse fatto.”


Il tabernacolo sacramentale a muro è del 1476 ed è attribuibile ad un artista anonimo locale. E’ composto da due paraste scanalate corinzie che sorreggono una sorta di architrave a forma di conchiglia e delimitano una nicchia, decorata con elementi floreali.

La tela raffigurante la nascita di Gesù è di notevole interesse artistico ed è posta all’interno della Cappella della Natività, la cui fondazione potrebbe risalire al 1574 in base a disposizioni testamentarie del conte Francesco Orsini che ne ordinava la costruzione.

Un Crocifisso di notevoli dimensioni campeggia al centro della navata laterale ed è di recente esecuzione (1964) su copia di un opera di Cimabue.

Ai lati dell’ingresso principale alla chiesa, sono poste due Acquasantiere gemelle del XVII secolo.
 

 

Sul lato destro della navata laterale, troviamo la Madonna del Rosario, con i Santi Domenico e Caterina.

Sulla parete di fondo della stessa navata era collocata, al centro, una tela raffigurante la Madonna col Bambino, invocata sotto il titolo di “Mater Misericordiae”, trafugata da ignoti ladri nel 1961. Ai lati erano poste due pregevoli tavole: S.Michele Arcangelo, ancora presente e S.Giovanni Battista, rubata nel 1974.

Sulla parete di fondo, dietro l’altare maggiore è collocata la tela di San Giovanni Battista, del XVII secolo.